Il Baril8 tra le vigne di Moncucco Torinese

Alle porte del Monferrato, sul confine tra le province di Torino e Asti, in un territorio vocato alla produzione vitivinicola è in via di sviluppo il Progetto Baril8, già introdotto in altri post. La mappa inquadra il sito nel quale i Fratelli Giovanni e Adele Crosetto proseguono l’attività agricola che, da generazioni, vede la loro famiglia lavorare le vigne al Bric d’Oliva, nella Val Vergnano, nel Comune di Moncucco Torinese.

Carossano_mappa

Il territorio è peculiare anche per esser stato sede, dal 1853 al 1877, della Colonia Agricola di Carossano,  la prima colonia agricola in Italia, ideata per recuperare “giovani discoli e abbandonati”, insegnando loro vari mestieri, a partire da quello di agricoltore. In un’epoca di sviluppo delle conoscenze ed innovazioni, c’era ampio spazio per l’empirismo: tradurre in pratica le teorie scientifiche e diffonderne la conoscenza erano attività sfidanti per Don Giovanni Cocchi; si dedicò all’educazione e alla formazione professionale dei giovani e, in prima persona, si cimentò in prove comparative sulla produttività di diversi vitigni e sulla qualità sensoriale del vino che se ne ricavava. In un articolo pubblicato nel 1868 ne “Il Coltivatore. giornale di agricoltura pratica” sono illustrati e commentati i risultati di uno di questi esperimenti.

Buona parte dei vigneti che circondavano la Colonia agricola di Carossano, (inquadrata nella veduta aerea) sono stati via via espiantati, ma nella parte sommitale del Bric d’Oliva (in alto a destra nella foto) ci sono i vigneti dei Fratelli Giovanni e Adele Crosetto, nei quali è stata installata la rete Baril8 Vigna. E’ l’anello iniziale di un sistema di gestione per l’agricoltura circolare, progettato per ottimizzare i bilanci ambientale ed economico di una supply chain tradizionale, che può migliorare la propria redditività grazie ad una maggior attenzione agli aspetti ambientali e alla valorizzazione degli scarti. Carossano_veduta aerea

I vigneti hanno un’esposizione eccellente e la rete di sensori rileva variabili fondamentali per una conduzione efficiente ed efficace dell’attività: temperatura e umidità dell’aria e del suolo, irraggiamento e tasso di umidità delle foglie.

foto: S. Duglio

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Le uve di Freisa e Barbera si accompagnano a quelle di Tocai Bianco e Greco Bianco: il monitoraggio permette di seguire l’evoluzione delle caratteristiche ambientali, di intervenire coi trattamenti nei momenti più opportuni e di seguire le fasi dello sviluppo.

foto: R. Beltramo