Gli upcycling di Scatol8: cartone e Tetrapak per il visore artificiale #Scatol8RestaACasa

In questi giorni ci rendiamo conto di quanti imballaggi acquistiamo, insieme ai prodotti e, di conseguenza di quanto rifiuti da imballaggio produciamo. Legno, Carta, Cartone, Poliaccoppiati (Tetrapak), Materie plastiche, Alluminio, Acciaio, Vetro riempiono rapidamente i contenitori della raccolta differenziata. E meno male che ci sono, gli imballaggi. Quanta ricerca è stata compiuta per mettere a punto i materiali e i sistemi più adatti in relazione al contenuto, al trasporto e all’ambiente per assicurarci prodotti integri e sani.

Gli imballaggi possono essere riutilizzati, riciclati (avviene per oltre il 70% rispetto a quelli immessi sul mercato), convertiti in energia o smaltiti in discarica. Il CONAI “stima che in Italia (nel 2019)  siano state complessivamente avviate a riciclo 390.000 tonnellate di acciaio, 52.000 tonnellate di alluminio, 4 milioni e 14mila tonnellate di carta, 1 milione e 995mila tonnellate di legno, 1 milione e 79mila tonnellate di plastica e 2 milioni e 10mila tonnellate di vetro.” Se si considerano quelli avviati al recupero energetico, si raggiunge la quota 11 milioni e 49mila tonnellate, ossia l’82,4% dell’immesso al consumo (quasi 2 punti percentuali in più rispetto al 2018).

La quantità di imballaggi immessa nel mercato cresce, anche per la diffusione dell’e-commerce. Ne consegue che ogni azione volta al recupero, anche dimostrativa, va considerata con attenzione.

Noi di Scatol8 siamo interessati ad operazioni di upcycling ovvero, secondo il Cambridge Dictionary,the activity of making new furniture, objects, etc. out of old or used things or waste material“. 

Prolunghiamo la vita di un imballaggio, facendolo diventare l’abito dei nostri circuiti elettronici. Selezioniamo gli imballaggi, per materiale, in base alle dimensioni delle schede e delle periferiche e, soprattutto degli ambienti in cui verranno collocati per dare adeguata protezione all’hardware. Se carta o legno sono adatti per nodi all’interno di edifici, plastica e tetrapack si prestano per installazioni outdoor. In base alla nostra esperienza, i materiali metallici sono meno adatti per le interferenze che possono determinare alla trasmissione dei dati via radio. Anche la decorazione può dare vita nuova agl imballaggi.

BANNER HW

Questa galleria richiama alcune tappe che abbiamo percorso, dal 2011 in poi, anche insieme a brillanti creativi cioè agli alunni delle Scuole con cui abbiamo lavorato:

Per il sistema di visione artificiale, in versione indoor ci siamo affidati al cartone. È un materiale leggero, con buona capacità di assorbire urti e sollecitazioni, può essere decorato. Però, se non è sottoposto ad appositi trattamenti, è igroscopico, cioè assorbe umidità.

Partendo da una scatola di cartone, adatta per dimensioni a contenere il Raspberry, il camera module e un battery pack, abbiamo realizzato alcuni schizzi e ed ecco a che cosa siamo arrivati:

Se questo nodo dovesse essere collocato all’esterno , il cartone non sarebbe adatto. L’umidità o, peggio, la pioggia lo indebolirebbero fino a distruggerlo. Inoltre occorrerebbe individuare un sistema per ricaricare il battery pack, ad esempio un pannellino fotovoltaico. Ecco le soluzioni ipotizzate:

davPer una soluzione outdoor, il Tetrapak è più adatto e lo si trova facilmente tra i rifiuti domestici:  un contenitore del latte fa proprio al caso nostro. E’ composto per il 75% da carta, ma lo strato di poliaccoppiato di alluminio e plastica garantisce la  protezione del contenuto del pacchetto dalla luce del sole e dal calore; è riciclabilerobusto, resistenteinfrangibile. E’ più resistente all’acqua, rispetto al cartone: per realizzare un prototipo che dovrà stare all’esterno qualche ora va bene.

Con un po’ di attività Art Attack il nodo è pronto per gli esperimenti di Visione artificiale: