La strategia dell’Unione Europea per le aree interne dedica attenzione al tema degli Smart villages, in particolare nelle aree montane, nella convinzione che anche questa modalità di intervento possa contrastare l’andamento di indicatori preoccupanti: spopolamento, elevata età media della popolazione, problemi di mobilità, limitata disponibilità di servizi, progressiva cessazione delle attività economiche.
In questo quadro, il 23 e il 24 maggio si è svolto a Courmayeur un evento internazionale, per presentare le migliori pratiche, i progetti e le idee relativi al tema emergente degli Smart villages come una prospettiva innovativa per fornire servizi migliori e migliorare la qualità della vita nei villaggi alpini.
Le linee fondamentali delle azioni, contenute nello studio ESPON: ALPS 2050 sono state presentate da Ilona Raugze, Direttora di ESPON (European Spatial Planning Observation Network):
Tra i progetti selezionati per la presentazione c’è stata anche la proposta di Scatol8, intitolata SV2 = Smart Visions * Smart Villages.
Nel POSTER che ha accompagnato l’illustrazione del progetto … ci siamo presentati e poi abbiamo indicato le caratteristiche fondamentali della visione di Smart Villages in chiave Scatol8.
SV2 = Smart Visions * Smart Villages è un modello di organizzazione della vita in un villaggio di montagna, sviluppato per:
– migliorare le attività e i prodotti locali, in un’ottica di Life Cycle Thinking;
– rafforzare i progetti di sensibilizzazione e formazione sul rapporto tra esseri viventi e ambiente;
– monitorare lo stato di salute degli abitanti, con particolare attenzione agli anziani;
– raccogliere evidenze per avviare progetti utili a migliorare la qualità della vita.
Le esperienze condotte a partire dall’ideazione di Scatol8 costituiscono un buon curriculum per allestire un sistema che riguarda proprio i settori indicati come prioritari dall’intervento del CREA: formazione scolastica, sanità, turismo e agricoltura.
Le buone pratiche sulle quali si è riflettuto durante i lavori hanno stimolato la creatività e la propensione all’elaborazione di nuovi progetti, che possono risultare più ampi e robusti grazie alla capitalizzazione delle esperienze già condotte nei territori montani.
Nella tavola rotonda conclusiva, gli esponenti politici hanno ribadito l’importanza di un impegno continuativo per ribadire il ruolo centrale che lo Spazio alpino riveste per lo sviluppo dell’Europa. Il programma interessa un’area di quasi 450.000 km quadrati e una popolazione di circa 70 milioni di persone, rappresentando una delle regioni più diversificate d’Europa.
L’organizzazione dell’evento è stata perfetta: trasporti, accoglienza, cortesia, rispetto dei tempi, ristorazione insieme ai luoghi scelti hanno favorito la conoscenza e l’avviamento di network promettenti.
