Messina ISDRS 2018: Una storia di successo

A Messina, dal 13 al 15 Giugno, si è svolto il 24° Congresso Internazionale “Actions for a Sustainable World. From Theory to Practice” della International Sustainable Development Research Society.

Una conferenza alimentata da numerosissimi contributi di accademici, policy-makers, imprese e qualificati Key-not speakers, provenienti dai punti più disparati del globo.

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La Prof. Roberta Salomone, Chair della Conferenza, ha accolto calorosamente i partecipanti ed ha illustrato dettagliatamente tutte le soluzioni adottate dal Comitato organizzatore per allestire un evento sostenibile. Un esempio concreto di come si possano tradurre sul piano pratico le soluzioni verificate su quello scientifico.

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Il Dr. Walter Vermeulen, Presidente dell’ISDRS, ha riassunto i principi che ispirano le attività di ricerca e sensibilizzazione della società scientifica ed ha elencato i risultati positivi raggiunti, senza nascondere le sfide intellettuali ed applicative che attendono ancora risposte. Nella connessione tra scienziati impegnati in ambito internazionale ha delineato il metodo per migliorare le acquisizioni.

Preceduto dall’appuntamento della Rete italiana LCA, il convegno ha favorito la confluenza di vari approcci aventi come tema fondante quello della sostenibilità dello sviluppo: il Life Cycle Assessment e quelli di diverse scuole, dalle scienze naturali a quelle sociali.

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Incontriamo il Prof. Riccardo Beltramo all’aeroporto di Caselle, per commentare l’esperienza messinese.

“Per noi è stato un momento di aggiornamento e verifica sui risultati dei progetti e delle attività di educazione ambientale compiuti negli ultimi trent’anni anni. La prima formalizzazione, a livello internazionale, del nostro coinvolgimento nel LCA risale alla Conferenza della SETAC – Society of Environmental Toxicology and Chemistry (ndr), tenutasi a Bruxelles nel 1995, dove presentammo un lavoro, con Maurizio Fieschi ed Ugo Pretato dal titolo Disposal of Car Tyres with Energy Recovery”. La metodologia dell’LCA, che traduce in termini quantitativi l’approccio del Life Cycle Thinking, ha “girato” nel sottofondo di varie ricerche, in particolare quelle sul turismo sostenibile. Anche la nostra partecipazione alle Summer School su LCA, organizzate prima dai Colleghi dell’Università di Lecce e poi di Messina, ci ha permesso di progredire nelle conoscenze.”

Il Prof. Beltramo prosegue:

“La prima impressione è che oggi si sia allargato il numero di coloro che coltivano questa prospettiva e si misurano con gli aspetti metodologici, proponendo anche soluzioni innovative per superare i gap che persistono. Se osserviamo che persino gli architetti si sono avvicinati all’LCA, vuol dire che il lavoro fatto dalla comunità internazionale per sensibilizzare sulla necessità di approcci olistici e scientifici ha dato i suoi frutti!  Certo, ogni comunità scientifica contribuisce, apportando le proprie conoscenze ed anche i propri limiti. L’aggregazione di conoscenze e limiti può esser visto come un rischio di aumento dell’indeterminatezza, di ampliamento dei dubbi all’infinito, ma anche come un’opportunità di individuare soluzioni nuove ed efficaci, integrando i saperi. Il fatto più significativo, a nostro parere, consiste in un’adozione generalizzata del Life Cycle Thinking cioè di una prospettiva che apre spazi di mediazione tra creatività e metodo scientifico, alla ricerca di un ottimo.”

Qual è stata la proposta che avete presentato a Messina?

“Il Team Scatol8 ha presentato un lavoro che centrava in pieno il titolo del convegno: From Theory To Practice. Il nostro progetto è anche un prodotto: Sustainable product design through Life Cycle Assessment: the S8-Vela environmental monitoring system. Le disquisizioni teoriche stimolano certamente la speculazione intellettuale, ma sono poco utili se non si traducono in strumenti operativi, da diffondere nel mondo, attraverso imprese e prodotti che incorporino requisiti di sostenibilità. La nostra proposta di Integrated Design Thinking è il progetto S8-Vela, che ha ottenuto il marchio CE e che è stato costruito nel rispetto di vincoli ambientali. Per la sua realizzazione, ho impostato una procedura che prevede di affrontare in modo integrato varie fasi: Ideazione, Scelta dei materiali, Approvvigionamento, Realizzazione, Manutenzione. Queste fasi si svolgono in modo integrato ed il collante è costituito dalla verifica, con tecniche LCA, delle soluzioni identificate. Il processo iterativo ha portato ad una configurazione finale, che è stata realizzata, è che è la migliore dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Materie prime rinnovabili (legno di castagno), tinture naturali a base di tannino di castagno, imprese italiane, filiere locali. Tuttavia, il lavoro da fare è ancora molto, in termini di organizzazione della supply chain e di ottimizzazione degli aspetti gestionali. Occorre che coloro che sono saliti a bordo inizino a remare con vigore.” 

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E conclude: “Il convegno di Messina è stata un’occasione speciale per incontrare chi coltiva interessi affini ai nostri ed ha aperto possibilità di rafforzare la rete nazionale e di ampliare quella internazionale. In sintesi, un caso di successo, per il quale ci complimentiamo con Roberta Salomone e con i Colleghi della sede di Messina!”

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